fiLUPO (Museo della Ceramica di Montelupo – Firenze)

Scénario utilisateur

Cosa ci fa un gomitolo rosso all’interno di un Museo?

Da dove viene? Dove ci porta? Il filo rosso conduce il visitatore in un’esperienza unica fatta di forme, geometrie, simmetrie. Perché il Museo non è solo esposizione: è il luogo dove ascoltare storie, quelle che caratterizzano ogni piatto, ogni pezzo d’arte. La narrazione si articola lungo i corridoi delle sale e tra le strade della città.

Seguendo l’operatore museale, munito di un gomitolo rosso creato con una stampante 3D, il visitatore accede in una sala dedicata al prototipo fiLUPO. Si spengono le luci e comincia la proiezione di un video teaser.

Al termine della visione, vengono illustrate le funzionalità del tour virtuale tramite uno smartphone contenuto all’interno del prototipo. Il visitatore potrà provare l’applicazione, vedere i contenuti dedicati alle opere interne al museo e conoscere già le opere che potrà raggiungere fuori dal museo tramite il percorso guidato.

Grazie al doppio filo rosso, interno ed esterno, fisico e virtuale, ciascun visitatore potrà vivere l’esperienza di un museo diffuso.

Intentions & Processes

Scopo:

Lo scopo è far vivere al visitatore del museo una esperienza di museo diffuso. Specularmente, attraverso l’applicazione, si cerca di intrecciare un legame più vivo tra la città di Montelupo e le sale del museo.

Oggetti della collezione interessati:

Sono interessati dal prototipo i seguenti oggetti contenuti nella collezione del museo:

  • Piatto tardo arcaico
  • Piatto con elementi geometrici
  • Vaso della spezieria
  • Piatto con decorazione a nastro
  • Piatto con decorazione di prezzemolo

Appartengono invece al comune di Montelupo fiorentino le sculture sparse per le vie della città, messe in relazione dal tour virtuale/app:

  • Segnali di Ugo La Pietra;
  • Naturalmente inaspettato di Bertozzi & Casoni;
  • Materia Prima di Fabrizio Plessi;
  • Senza Titolo di Lucio Perone;
  • Amorphe di Loris Cecchini;
  • Kesverzeke di Gianni Asdrubali;
  • Due giardini e cinque alberi di Hidetoshi Nagasawa.

Prototipo permanente:

Il prototipo permanente consiste nel totem fiLUPO che illustra le funzionalità del tour virtuale costruito sulla piattaforma GuidiGO. Il prototipo, realizzato con due basamenti di legno e due teche in plexiglas, contiene uno smartphone per toccare con mano le funzionalità del tour virtuale e un finto piatto in ceramica, per creare curiosità sul contenuto della teca.

Terreno di gioco:  

Quando si è progettata la nuova sede del museo si è pensata a una grande piazza, integrata con il tessuto urbanistico cittadino, friendly e aperta al mondo. Le persone provano ancora una sorta di timore reverenziale a varcare le porte del museo, quando invece dovrebbero potersi sentire in un luogo dove portare il proprio bagaglio culturale per condividerlo con gli altri.

Tecnologia:
Il prototipo fiLUPO si avvale di una piattaforma che permette la creazione di tour guidati, fruibili sia su web-app da PC,sia sul proprio smartphone Apple o Android. Per testare l’applicazione e il tour virtuale, nel totem/prototipo è stato incastonato uno smartphone Android da 5 pollici. L’attività di testing dell’applicazione è introdotta da un video teaser, realizzato con le immagini in slideshow di alcuni pezzi della collezione del museo, ritmate da una traccia audio libera da diritti commerciali.

Per agevolare le modifiche e gli aggiornamenti, sono stati lasciati al museo i contenuti fotografici, testuali, audio e video prodotti, insieme alle credenziali di accesso alla piattaforma gratuita GuidiGO Studio.

Outils et techniques

Per realizzare il progetto, abbiamo utilizzato:

  • la piattaforma web GuidiGO, per lo sviluppo del virtual tour, Adobe suite per grafica e video;
  • 2 stampanti 3D autocostruite su progetti opensource e 2m di filamento PLA rosso;
  • per l’allestimento del totem, 2 basi in legno 43x43x100cm, due teche in plexiglas 44x44x55cm, una lastra in forex, uno smartphone Android da 5 pollici e un piatto di ceramica.

L'équipe

  • Emma Cavasca Nardetti – maker
  • Paolo Frongia – designer
  • Alessia Nardi – facilitatrice
  • Antonio Percolla – comunicatore
  • Caroline Rosnet – mediatrice
  • Marianna Vaccamaiello – esperta dei contenuti