Concept

La storia

Il primo Museomix si è svolto nel 2011 al Museo di Arti Decorative di Parigi grazie all’iniziativa dei suoi inventori: Stéphanie Bacquère, Samuel Bausson, Julien Dorra, Diane Dubray, Yves-Armel Martin, Christophe Monnet et Marie-Noéline Viguier.

La sfida: appropriarsi di un museo per reinventare il modo in cui si presentano i suoi contenuti al pubblico, entrare a diretto con lo staff che vi lavora quotidianamente e farlo interagire efficacemente con altri professionisti del settore.

Da quel momento, Museomix ha preso il largo coinvolgendo più di 1000 partecipanti ogni anno, sparsi in diversi paesi del mondo.

Ad oggi, Museomix è un marchio registrato, al fine di preservarne il format e lo spirito.

I valori:

Museomix è un sistema inclusivo che si sviluppa e cresce attorno e attraverso i suoi membri attivi, senza gerarchie e attraverso il passaparola.
La visione originale portata avanti da Museomix è fatta di:

Apertura

Un museo aperto in cui ciascuno trova il suo posto.

Sperimentazione

Un museo-laboratorio che evolve con i suoi fruitori.

Scambio reciproco

Un museo che fa rete con la propria comunità.

Format

Museomix è prima di tutto un evento!

3 giorni in cui équipe miste, pluridisciplinari, concepiscono un dispositivo di mediazione funzionante in forma di prototipo.

La formula di Museomix si avvicina a quella di un hackaton, cioé di una maratona creative in cui si produce qualcosa. Tuttavia, in Museomix non c’è competizione: non c’è una squadra vincitrice, ciascuna deve accogliere il pubblico e fargli vivere l’esperienza di mediazione che ha progettato e realizzato.

Storicamente, Museomix si svolge attorno all’11 novembre (in Francia è un giorno festivo), dal venerdì alla domenica. Ogni anno, la community internazionale ne definisce le date precise.

Prototipi

Durante Museomix, l’équipe di lavoro parte da un’idea per realizzare il prototipo, un dispositivo concreto e funzionale che viene sperimentato dal pubblico il terzo giorno del remix.

Seppur funzionante, il prototipo non è da considerarsi un progetto finito, ma il frutto di tre giorni di riflessioni e scoperte,  limiti di cui tenere conto e decisioni da prendere di comune accordo.

Realizzare i prototipi non è, insomma, il fine ultimo di Museomix; si tratta piuttosto della sfida che spinge l’équipe a collaborare e mediare tra le diverse professionalità e personalità.

Come si fa Museomix?

L’organizzazione di un Museomix si inscrive in una dinamica locale e collettiva. Non si organizza un Museomix da soli: è una community che si mette in gioco.

 

Per costituire una community è necessario incontrare le persone interessate, organizzare eventi come gli aperomix per far conoscere il concept (e allargare la community, lo staff, reclutare museomixer) e sviluppare partnership tecniche, istituzionali, e così via.

 

Il museo è parte integrante dell’organizzazione. È infatti fondamentale mobilitare il suo personale sia durante le fasi preparatorie che in quelle operative dell’evento.

 

Infine, i musei da remixare non sono selezionati da una commissione: è la community locale che fa conoscere a tutti la sua decisione. Un museo è scelto sulla base della sua capacità di accogliere l’evento, del suo coinvolgimento e della sua disponibilità.

 

Grazie a Community, il nostro forum di discussione, ad ogni community è possibile entrare in relazione con gli altri Museomix sparsi nel mondo per coordinare, fra le altre cose, le date dell’evento, la comunicazione…

Guarda dove si è svolto Museomix dal 2011 ad oggi

Impatto di Museomix

Ad ogni edizione di Museomix, in ciascun museo in cui ha luogo l’evento c’è un team di persone che si occupa di valutare l’evento attraverso interviste e questionari a partecipanti (museomixer e facilitatori), al pubblico e agli organizzatori. Le valutazioni servono a migliorare le edizioni successive, ma sono anche un elemento utile a misurare l’impatto di Museomix.

Museomix infatti sviluppa idee per nuovi prototipi, apre in generale nuove prospettive ai musei che vengono remixati, ma anche ai professionisti che vi prendono parte. Nascono nuovi sodalizi, progetti e startup che si muovono tra musei, territori e comunità.